FASCHIM, un “gioiello” nel contesto dei fondi sanitari integrativi

FASCHIM, un “gioiello” nel contesto dei fondi sanitari integrativi

Nel 2018 Faschim compie 15 anni di attività, raggiungendo un traguardo di 204.340 iscritti (120.233 dipendenti e 84.107 familiari) con una progressione costante nel corso degli anni e una saturazione degli addetti del settore chimico farmaceutico prossima al 90%.

La peculiarità di questo fondo è nel suo modello organizzativo di tipo “autoassicurato”, anche detto in autogestione. Nell’assumersi in proprio il “rischio”, cioè, Faschim realizza con autonoma efficienza operativa ed economica gli indirizzi formulati dalle parti sociali.

Il fondo ha attuato in questi anni una politica di progressiva implementazione delle proprie prestazioni, di concerto con le organizzazioni fondatrici (sindacali e datoriali). Il nostro obiettivo prioritario come FEMCA CISL è sempre stato quello della stabilità patrimoniale, in grado di assicurare a tutti gli stakeholder del Fondo che la sua attività potesse perdurare nel tempo.

Faschim, con le sue 2.697 strutture convenzionate distribuite su tutto il territorio nazionale, possiede una direzione snella e per lo svolgimento dei servizi amministrativi e l’erogazione delle prestazioni agli assistiti, si avvale di un service esterno. Nel 2017 Faschim ha evaso circa 630.000 pratiche di rimborso per un valore di circa 40.600.000 di Euro, grazie a un avanzato processo di informatizzazione che consente di processare le pratiche entro soli 20 giorni lavorativi (5 giorni per i ticket/diaria).

La suddivisione degli importi per area di intervento nel 2017 è la seguente:

  • 46% per prestazioni private (visite specialistiche e accertamenti diagnostici, lenti a contatto, prevenzione);
  • 26% per odontoiatria;
  • 23% per ticket;
  • 4% per diaria;
  • 1% per sussidio non autosufficienza.

Il fondo di assistenza sanitaria integrativa è un pilastro del WELFARE PRIMARIO, istituito dalla contrattazione collettiva nazionale, come risposta ai bisogni dei lavoratori e quale veicolo di condivisione tra le parti negoziali di un vero e proprio Ente Bilaterale.

Fin dalla sua istituzione, la Femca Cisl ha sostenuto e promosso questo strumento nella sua accezione di integrazione al Servizio Sanitario Nazionale, per assicurare ai lavoratori la tempestività di accesso alle prestazioni sanitarie e mediante un concorso economico adeguato al contributo associativo.

L’attenzione permanente alla sostenibilità finanziaria e all’uso corretto delle prestazioni di Faschim è insita alla sua natura solidaristica e mutualistica: i veri valori che contraddistinguono un fondo autogestito.

Proprio per questo il compito degli organi di governance – dall’Assemblea dei delegati, al Consiglio di Amministrazione, alle parti istitutive – è fondamentale perché siano garantite la correttezza e la trasparenza nell’esclusivo interesse della tutela della salute dei lavoratori e delle loro famiglie.

La Femca, con i suoi rappresentanti, è coinvolta a pieno titolo nel successo di questa “opera meritoria,” figlia della importante storia negoziale del settore chimico-farmaceutico, che vive della stessa concezione di partecipazione cara alla nostra cultura sindacale.

Da qui, il sentire generale degli associati che vedono in Faschim un “gioiello” nel contesto dei Fondi Sanitari.

L’auspicio per il prossimo futuro, anche in vista del rinnovo del Contratto Nazionale, è quello che Faschim possa trovare nuove opportunità di espressione nell’ambito del WELFARE aziendale, oggi in costante sviluppo, restando nel proprio ambito di sostegno al benessere ed alla salute dei lavoratori.

Aldo ISELLA

Vice-Presidente FASCHIM

Consulta il sito di FASCHIM per maggiori informazioni

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