Stato di avanzamento dei finanziamenti PNRR

Stato di avanzamento dei finanziamenti PNRR

Ad inizio della legislatura e dell’operatività del nuovo Governo, ed in vista della prosecuzione delle attività del Tavolo del Partenariato economico, sociale e territoriale che ci vede impegnati nella governance del PNRR, riteniamo utile effettuare una ricognizione dei meccanismi di attivazione dei finanziamenti del PNNR stesso e del loro stato di avanzamento.

PRESENTAZIONE E VALUTAZIONE DEL PNRR

L’Italia ha trasmesso il 30 aprile 2021 alla Commissione Europea il proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNNR) che delinea un pacchetto completo e coerente di riforme e investimenti e comprende misure che si articolano intorno a tre assi strategici, condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

L’Italia ha richiesto il massimo delle risorse disponibili sul dispositivo per la ripresa e la resilienza RRF (Recovery and Resilience Facility) pari a 191,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti.

Il 22 giugno 2021 la Commissione europea ha pubblicato la proposta di decisione di esecuzione del Consiglio relativa all’approvazione del PNRR dell’Italia, accompagnata da una dettagliata analisi del piano.

Il 13 luglio 2021 il Consiglio Ecofin ha approvato, sulla base della proposta della Commissione, il PNRR dell’Italia all’interno di un pacchetto che ha incluso anche i PNRR di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.
La decisione di esecuzione relativa all’Italia è corredata di un allegato che definisce in dettaglio, per ogni investimento e riforma, obiettivi e traguardi precisi. Al loro conseguimento è subordinata l’assegnazione delle risorse su base semestrale. La pubblicazione di tale decisione ha consentito di concludere le convenzioni di sovvenzione e gli accordi di prestito.

PAGAMENTO DEL PRE-FINANZIAMENTO

Il 13 agosto 2021 la Commissione europea ha dato notizia dell’avvenuto pagamento all’Italia delle somme dovute a titolo di pre-finanziamento per un totale di 24,9 miliardi, equivalenti al 13% sia del contributo finanziario, sia del prestito, ovvero 8,95 miliardi a titolo di sovvenzioni e 15,93 miliardi a titolo di prestiti. L’ammontare del pre-finanziamento viene detratto proporzionalmente da ogni esborso successivo (quindi il 13% di ogni rata, sia per la parte sovvenzioni sia per la parte prestiti).

ATTUAZIONE DEL PNRR ED EROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI FINO A OGGI

Una volta avviati i progetti e gli investimenti finanziati dall’RRF, gli Stati membri possano presentare due volte l’anno alla Commissione una richiesta di pagamento del contributo finanziario debitamente motivata.
Il 22 dicembre 2021 la Commissione europea ha divulgato il testo dell’accordo operativo concluso con l’Italia, condizione preliminare per la presentazione di richieste di pagamento. L’accordo reca disposizioni e scadenze per il monitoraggio e l’attuazione, disciplina gli indicatori rilevanti ai fini del raggiungimento dei target previsti e l’accesso ai dati. L’ accordo elenca anche le scadenze temporali (espresse in termini di quadrimestre per singolo anno) per le richieste di pagamento, relative sia ai prestiti, sia alle sovvenzioni e specifica che eventuali emendamenti al testo devono essere concordati tra le parti contraenti.
La scadenza finale per il completamento di tutti i traguardi e gli obiettivi è fissata al 31 agosto 2026.

RICHIESTE DI PAGAMENTO

Sono state sinora formalizzate a Bruxelles le seguenti richieste di pagamento:

1 30 dicembre 2021: I rata, per un importo di 21 miliardi (al netto del pre-finanziamento).
La richiesta è stata formulata a seguito del conseguimento di 51 tappe nei settori della giustizia, della pubblica amministrazione, dell’audit e del controllo, dell’istruzione, delle politiche attive del mercato del lavoro, dei settori digitale e turistico, nonché della semplificazione della legislazione in settori come i rifiuti, l’acqua e il trasporto ferroviario.

2 29 giugno 2022: II rata, per un importo di 21 miliardi (al netto del pre-finanziamento).
La richiesta è relativa al conseguimento di 45 traguardi e obiettivi che riguardano riforme nei settori, tra l’altro, della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, dell’amministrazione fiscale, dell’istruzione e della sanità territoriale, nonché di investimenti in banda ultralarga e 5G, turismo e cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione scuole.

VALUTAZIONE DELLE RICHIESTE

Affinché il pagamento abbia luogo è necessario che la Commissione europea valuti in via preliminare se obiettivi e traguardi siano stati effettivamente conseguiti in maniera soddisfacente. Tale valutazione deve avere luogo senza ritardo e al più tardi entro due mesi dal ricevimento della richiesta.
Sinora la Commissione europea ha fornito valutazioni preliminari positive:

1 il 28 febbraio 2022 con riferimento alla I rata.
Il parere positivo è basato sulla valutazione che le 51 tappe fondamentali e gli obiettivi raggiunti dimostrano i progressi significativi compiuti nell’attuazione del Piano e il suo ampio programma di riforme.

2 il 27 settembre 2022 con riferimento alla II rata.
Il parere positivo è basato sulla valutazione che le autorità italiane hanno fornito prove dettagliate e complete che dimostrano il conseguimento dei 45 traguardi e obiettivi.

In caso di esito positivo, la Commissione trasmette le proprie conclusioni al Comitato economico e finanziario, organo consultivo composto da alti funzionari di amministrazioni e banche centrali nazionali, e adotta senza indebito ritardo una decisione che autorizza l’erogazione dei fondi.Nel caso in cui invece si verificasse un esito negativo della valutazione, il pagamento (totale o parziale) verrebbe sospeso per riprendere solo dopo che lo Stato membro interessato abbia adottato le misure necessarie per garantire un conseguimento soddisfacente dei traguardi e degli obiettivi. In caso di inazione, entro sei mesi, la Commissione potrebbe disporre la riduzione proporzionale dell’ammontare del contributo finanziario. Se non vi fossero progressi concreti, dopo 18 mesi è prevista la possibilità di risolvere il contratto e disimpegnare l’importo del contributo finanziario.
Eventuali prefinanziamenti sarebbero integralm

4 Nov, 2022

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